FOSCO MARAINI, Case, amori, universi, Milano: A. Mondadori, edizione Bestsellers Oscar Mondadori, 2001, p. 342.
"I
gabinetti pubblici erano uno spettacolo degno di nota. Qua e là si
vedevano delle rozze impalcature di legno sulle quali, chi doveva
sgravarsi, saliva e s’accucciava a culo spoglio, in piena vista dei
quattro venti e degli eventuali passanti che, del resto, non
sembravano farvi alcun caso. I lasciti s’accumulavano alla base del
trespolo, ed essendo l’aria secca, gelida e sterile, finivano con
il formare un gran cumulo bruno-rossiccio, che terminava in alto con
il vezzo d’una punta, stereometria elegante della più recente
cacata" (p 342).
Fosco Maraini (1912-2004) nel villaggio di Phari Dzong al seguito della spedizione in Tibet condotta da Giuseppe Tucci nel 1937.
ELEGANTE STEREOMETRIA DI UNA CACATA
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