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LA TALPA CHE VA IN CERCA DI CHI GLIEL'HA FATTA IN TESTA
Werner
Holzwarth, Wolf Erlbruch, Vom
kleinen Maulwurf, der wissen wollte, wer ihm auf den Kopf gemacht hat, Wuppertal,
P. Hammer Verlag, 1989.
UN LIBRO DI SUC[CESSO]
La
storia di una talpina assai tapina cui un giorno cadde in testa una
cacchina.
Un
bestseller internazionale dei libri illustrati per bambini. Un
classico contemporaneo.
Ha
venduto circa 2 milioni di copie in tutto il mondo. E' stato tradotto
in 27 lingue.
in
italiano: Chi
me l'ha fatta in testa?, Firenze, Salani 1998.
in
inglese: The
Story of the Little Mole Who Knew It Was None of His Business, London, Pavilion,1994, conosciuto in inglese americano come The
Story of the Little Mole Who Went in Search of Whodunit, New York, Abrams Books for Young Readers, 2007)
in
francese: De
la petite taupe qui voulait savoir qui lui avait fait sur la tête, Toulouse : Milan, DL 2012.
in
spagnolo galiziano: A
toupiña que quería saber quen lle fixera aquilo na cabeza, Pontevedra, Kalandraka 2007, oppure in spagnolo catalano:
La
talpeta que volia saber qui li havia fet allò en el cap,
Pontevedra, Kalandraka 2007.
in
giapponese: Unchi
shita no ha dare yo!, Tokyo, Kaiseisha Verlag 2009.
in
danese: Muldvarpen,
der ville vide, hvem der havde lavet lort på dens hoved, Kbh., Høst, 2010.
in
finnico: Pikkumyyrä,
joka tahtoi tietää, kuka kehtasi kakkia kikkaran suoraan hänen
päähänsä
, Helsinki, Nemo 2000.
in
polacco: O
małym krecie, który chciał wiedzieć, kto mu narobił na głowę,
Warszawa, Wydawnictwo Hokus-Pokus 2005.
in
russo: Маленький крот, который хотел
знать, кто наделал ему на голову
(traslitterato: Malenʹkiĭ
krot, kotoryĭ khotel znatʹ, kto nadelal emu na golovu), Moskva, Melink-Pashaev 2012.
in
turco: Kafasına
edeni bulmaya çalışan küçük köstebeğin hikâyesi, İstanbul, İletişim Yayınları 2008.
in
arabo: Qiṣṣat
al-ḫuld aṣ-ṣaġīr alladī yabḥatu ʻamman faʻalahā
ʻalā raʼsihī, Bairūt, Aṣāla li-n-Našr wa-'t-Tauzīʻ 2006.
in
cinese: Shi
shei en en zai wo de tou shang?, Taipei, San zhi san 2006.
in
coreano: 누가내머리에똥쌌어?
(traslitterato: Nuga
nae mŏri e ttong ssassŏ?), Sŏul-si, Sagyejŏl / 사계절
1999.
Etc.
etc. etc.
Un
libro ideato e scritto dal tedesco Werner Holzwarth (classe 1947) e
illustrato da Wolf Erlbruch (classe 1948). Età di lettura: dai 3
anni.
Pubblicato
per la prima volta nel 1989 in Germania (Peter Hammer Verlag), è
arrivato in Italia nel 1998 per i tipi della casa editrice fiorentina
Salani con traduzione di Donatella Ziliotto.
Guarda
caso,
proprio nello stesso anno vedeva la luce delle stampe
Colors
cacas: a coffee-table book, volume
enciclopedico ideato da Oliviero Toscani e realizzato dallo staff del
magazine Colors
per i tipi della Leonardo Arte Editore con 116 pagine sulla cacca e
foto di Marirosa Toscani Ballo.
Il
libro di Holzwarth e Erlbruch esiste in diverse varianti e
realizzazioni:
- albo
illustrato (picture
book)
- albo
illustrato (di formato più piccolo) accompagnato da un gadget (il
peluche
della talpa)
- libro
plop-up (sic) con linguette da tirare (plop-up è un divertente gioco
di parole tra pop-up e il suono onomatopeico prodotto dalla cacca che
cade)
- libro
sonoro (sound
book)
– Push
the buttons to hear the plops!
Verso
la fine degli anni '90 viene realizzato un musical.
La
registrazione (Audio CD) è edita da Patmos, Düsseldorf 1997.
Werner
Holzwarth, Vom
kleinen Maulwurf, der wissen wollte, wer ihm auf den Kopf gemacht hat
: das Musical.
Esistono,
inoltre, alcuni adattamenti per il teatro:
- spettacoli di marionette (Puppensteather)
- allestimenti messi in scena da attori (ad esempio, l duo tedesco del Theater Mundwerk) http://www.youtube.com/watch?v=xP-SQ2td16I
Consiglio
di leggere l'INTERVISTA all'autore (sito in italiano e in tedesco):
Werner
Holzwarth, oltre ad essere autore di libri per bambini
(Kinderbücher), è professore di comunicazione visiva presso
l'Università Bauhaus di Weimar in Germania.
Siti
ufficiali dell'autore:
La
casa editrice Salani, in occasione del 150° anniversario (1862-2012)
della propria fondazione [la casa editrice è nata poco dopo la
proclamazione dell'unità d'Italia], ha indetto un concorso di
grafica ed illustrazione. I partecipanti dovevano creare dell nuove
copertine per dieci grandi successi del catalogo Salani, tra cui il
bestseller “Chi me l'ha fatta in testa”. La vincitrice per il
soggetto di Werner Holzwarth e Wolf Erlbruch è stata Lara Orrico.
Note
di ©えっちゃん
- note di commento soggette alle norme sul diritto d'autore -
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1.
LA TIPOLOGIA
“Chi
me l'ha fatta in testa” si colloca in maniera originale all'interno
di un filone di
LIBRI LUDICO-SCIENTIFICI nati
per spiegare in maniera divertente e spiritosa ciò che riguarda gli
escrementi e l'andare di corpo (argomento comunemente considerato
tabù). Esistono svariate linee editoriali. Ci sono libri illustrati
(picture
books)
e libri fotografici (photographic
books).
Libri che raccontano una storia inventata (fiction
books)
oppure libri basati su dati reali (non-fiction
books)
o ancora libri cosiddetti divulgativi con un taglio scientifico più
o meno accentuato (science
books).
In genere, questi ultimi, trattano soggetti
zoologici allenando il lettore a fare confronti, a cogliere
opposizioni e somiglianze, a comprendere le diversità nel mondo
animale e, talvolta, si specializzano in direzione archeologica o
paleontologica e finiscono per essere delle opere monografiche sui
coproliti, gli escrementi fossili dei dinosauri. Possono
essere etichettati
come libri prescolastici per l'apprendimento precoce (preschool
textbook).
Ci sono, poi, libri che insegnano ai bambini a rendersi autonomi
acquistando il
controllo volontario della tecnica defecatoria, favorendo il
passaggio dal pannolino al vasino o dal vasino al water (potty
training, toilet training books);
insomma libri per una “pedagogia
dello spannolinamento”. Ad ogni modo, in tutti i libri del filone
ludico-scientifico, si distingue chiaramente
la componente dell'indagine, della ricerca che porterà ad ampliare
le conoscenze del giovane lettore. Per stimolare la curiosità e per
presentare i contenuti come gioco, spesso, si usano degli espedienti
tecnici (ad esempio, le finestrelle da aprire o le linguette da
tirare) che permettono di accedere ad una parte nascosta del libro
nella quale sono contenute le risposte cercate. Gli
espedienti tecnici contribuiscono senza dubbio a determinare la
componente ludica di tali libri ma il potenziale comico e il
divertimento dipendono innanzitutto dall'argomento stesso e
dall'infrazione del tabù per il quale “non sta bene parlare di
cacca”. La decenza imporrebbe una censura o un giro di parole (per
gli inglesi l'accidente in cui incorre la talpina di Holzwarth è un
unplesant
business).
Comunemente si insegna ai bambini a non usare parole “volgari”
che si riferiscono alle impurità del corpo. In inglese chiamano
"S-words" le parole che hanno a che fare con gli escrementi
(shit).
2.
L'APOSIOPESI GRAFICA
Un
certa qual manifestazione della reticenza a trattare un argomento
tabù può essere ravvisata anche nel testo di Holzwarth se
consideriamo l'accorgimento (si badi, accorgimento grafico non
linguistico) di mettere tra parentesi le parti riferite alla
descrizione delle diverse cacche e al rumore prodotto dalle
deiezioni. Tutto ciò che viene messo tra parentesi viene collocato
“a parte”, quasi in una dimensione sospesa, anche se ci troviamo
pur sempre nell'ambito del dicibile e dello scrivibile. Mi sembra che
la presenza delle parentesi possa trovare giustificazione solo nel
bisogno (retorico) di dare l'impressione di rispettare la comune
decenza e le regole sociali. E' come se si volesse far intendere che
si sa benissimo che non sta bene parlare di cacca o imitare i suoni
defecatori ma lo si fa lo stesso (perché si accetta di relegare le
cose più turpi in uno spazio isolato).
Del
resto, esiste un filone di libri umoristici (scatologic
stories, toilet humour, bathroom humour),
anche per adulti, che si affida a tematiche scatologiche per produrre
comicità. Non per niente, la saggezza popolare, fissata in un
proverbio veneziano, sentenzia che: se
se vol rìdar, bisogna discórar de merda, se
si vuole ridere, bisogna parlare di cacca. Comicità escrementizia
per dirla con Gianni Rodari.
“Chi
me l'ha fatta in testa?” è il fulgido esempio di un enorme
suc[cesso] editoriale nato da un tabù. All'inizio l'autore non
trovava nessun editore disposto a pubblicare il libro. Eppure fare la
cacca è un processo naturale che accomuna tutte le specie animali.
3.
LA DETECTIVE-STORY
“Chi
me l'ha fatta in testa” combina in maniera originale la componente
ludica (soprattutto nell'edizione pop-up) con quella divulgativa
(insegnare che animali diversi producono cacche di forme, dimensioni
e consistenze diverse).
La
struttura narrativa è quella tipica di una detective-story in cui
c'è un mistero da risolvere e un misfatto da punire:
qualcuno ha commesso il crimine (per maleducazione e/o per
impudenza) di lasciar cadere i propri escrementi sulla testa della
talpa. Vediamo
i ruoli narrativi:
-
la vittima e il detective coincidono = la talpa – profondamente
indignata trova la forza di indagare;
-
l'aiutante o gli aiutanti del detective = le mosche, esperte in
materia (che neanche il RIS di Parma);
-
i sospettati = i diversi animali che, interrogati dalla talpa,
riescono a scagionarsi fornendo seduta stante prove tangibili di
innocenza);
-
il colpevole = non vogliamo svelare il finale.
Morale
finale della favola la legge taglionica del “chi la fa, l'aspetti”
(in senso proprio letterale).
Eppure,
tutto sommato, dài diciamolo, si tratta di una tragicomica fatalità.
Uno
degli aspetti divertenti è che la talpa per tutto il tempo si porta
in giro le prove del misfatto ben piazzate in capo e non pensa di
scrollarsele di dosso il prima possibile.
4.
CURIOSITA' VARIE
EDITION
PLOP-UP …
For me formidable!
I
meccanismi dell'edizione pop-up sono divertenti, creativi e diversi
in ogni pagina.
Attenzione!
Può capitare che il meccanismo nella pagina del maiale si inceppi e
non si riesca più a far tornare indietro ciò che è venuto fuori.
Si avvisa che l'operazione di ripristino della posizione originaria
del meccanismo può produrre... disgusto MA è troppo divertente
vedere le facce di chi sta intorno! Formidabile!
La
cacca della capra riceve commenti positivi da parte della talpa. Non
a caso, come apprendiamo da un'intervista ad Holzwarth, la capra è
l'animale preferito dell'illustratore.
Inoltre,
la talpa, il cavallo e il maiale portano gli occhiali (piccoli
occhiali rotondi), proprio come l'illustratore.
©えっちゃん
- note di commento sono testi creativi originali ed, in quanto tali, soggetti alle norme sul diritto d'autore -
Data di pubblicazione: 21 luglio 20013
Data di pubblicazione: 21 luglio 20013
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